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Negli ultimi anni la tecnologia è entrata in modo prepotente nella vita di tutti. Per questa ragione i genitori si sono ritrovati nella difficile situazione di voler guidare la vita digitale dei propri figli che è influenzata dalla tecnologia in ogni aspetto: dallo studio, alle attività ludiche fino ai rapporti sociali. A questo proposito Kaspersky Lab ha voluto sondare, attraverso un’indagine condotta in collaborazione con FattoreMamma su un campione di 537 genitori italiani con figli tra i 6 e i 14 anni qual è l’atteggiamento dei genitori nei confronti della tecnologia e come proteggono i propri figli da eventuali minacce che possono arrivare dal web.

Dall’indagine è emerso che l’81%dei genitori intervistatiha dichiarato di essere favorevole all’utilizzo della tecnologia da parte dei propri figli a patto che questi rispettino determinate condizioni da loro imposte: tempo limitato (62%), solo in presenza di un adulto (40%) e divieto di utilizzare i social network (30%). Solo il 3% proibisce l’uso dei nuovi strumenti tecnologici, mentre il 7% lascia piena libertà ma controlla di nascosto e il 6% dà piena fiducia e lascia che utilizzino la tecnologia senza alcun controllo.

“Nonostante le regole e il controllo dei genitorièpossibile che i bambinisi ritrovino a navigare in rete senza alcuncontrollo, ad esempioquando si connettonodasoli in camera (43%) o navigano dal dispositivo di un amico (31%). I genitori in veste di educatori non possono sottovalutare questi aspetti, ciò non significa però impedire l’utilizzo del web e dei dispositivi connessi, ma promuovere un uso positivo della rete fornendo ai ragazzi le conoscenze e gli strumenti necessari per affrontare i rischi”,ha dichiarato Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia.

L’atteggiamento positivo nei confronti della tecnologia dimostrato dall’indagine viene confermato anche dal fatto che il 51% dei genitori ha ammesso di concedere che i propri figli abbiano un proprio dispositivo personale. Il restante 49% non concede un dispositivo proprio ma permette comunque che i figli navighino online utilizzando un dispositivo comune a tutta la famiglia (30%) o di proprietà di uno dei membri della famiglia (19%).

Nonostante questo sentiment generalmente positivo verso la tecnologia i genitori sono comunque preoccupati per l’uso improprio dei dispositivi e si sono dimostrati molto attenti al controllo delle attività online dei propri figli, in particolare di quelle sui social network che riguardano solo la fascia più alta dei bambini che abbiamo preso in esame, visto che l’età minima per iscriversi è 13 anni. Del nostro campione, infatti, solo il 25% ha affermato che i propri figli hanno un account sui social ma di questi ben il 78% dei genitori è tra i contatti del proprio figlio (anche per poterli controllare) o ne conosce le credenziali di accesso (64%).

Quando abbiamo chiesto quali fossero gli strumenti utilizzati per proteggere i più piccoli il 57% ha dichiarato di sorvegliarli mentre navigano mentre il 46% gli ha spiegato i rischi in cui potrebbero incorrere navigando online e si fida del loro buonsenso. Una buona percentuale dei genitori intervistati ha però dimostrato di affidarsi alla tecnologia per tenere d’occhio le attività online dei ragazzi attraverso l’utilizzo di sistemi quali il Parental Control (32%) o sistemi che consentono di bloccare i siti con contenuti inappropriati (30%). Solo l'11% non usa nessuno strumento per la sicurezza online.

Per i bambini che utilizzano i dispositivi mobile le minacce possono essere tante perché da un lato si tratta di soggetti vulnerabili e non in grado di capire i rischi presenti in rete e dall’altra oramai quasi tutti i dispositivi consentono di navigare ovunque e in qualsiasi momento della giornata. Spesso il controllo dei genitori e gli strumenti tecnologici a disposizione non sono sufficienti ad impedire che i ragazzi si trovino a dover affrontare i pericoli della rete. Il 23% dei genitori intervistati ha ammesso che ai propri figli è capitato di visionare contenuti inappropriati o di attivare servizi a pagamento (16%) e addirittura il 10% ha dichiarato che il proprio figlio è entrato in contatto con degli sconosciuti. In alcuni casi è sufficiente utilizzare strumenti offerti dalla tecnologia per impedire che queste cose accadano ma in altre situazioni, come ad esempio il cyberbullismo una volta che si è stati presi di mira invece non basta bloccare o proibire l’uso della tecnologia. Vista l’importanza del tema, abbiamo chiesto ai genitori, nello specifico, come si comporterebbero se il proprio figlio fosse vittima di cyberbullismo e la maggior parte ha dichiarato che richiederebbe il supporto di un esperto: il 64% chiederebbe aiuto alle autorità scolastiche e alla polizia mentre il 35% si rivolgerebbe ad uno psicologo per essere sicuro che il proprio figlio abbia l’aiuto necessario per affrontare la situazione.

 “Ovviamente non tutte le minacce che derivano dal web possono essere gestire utilizzando la sola tecnologia informatica. La tecnologia non può sostituirsi al sostegno e all’aiuto che un genitore può dare. Alle volte potrebbe essere sufficiente proporre loro delle alternative all’uso di gadget tecnologici, come trascorrere più tempo con loro e proporgli giochi tradizionali da fare lontani dalla rete o nel caso di utilizzo della tecnologia affiancarli in modo da rilevare un possibile uso pericoloso”,ha dichiarato Morten Lehn, Managing Director di Kaspersky Lab Italia

Kaspersky Lab è da sempre impegnata in attività di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete e in particolare l’azienda ha più volte posto l’attenzione sulle minacce rivolte ai più piccoli. Nel tentativo di contrastare queste minacce, Kaspersky Lab collabora con diverse associazioni e onlus e mette a disposizione dei genitori una serie di strumenti, consigli e guide utili per proteggere i propri figli online: kids.kaspersky.com, educa i genitori insegnando loro a proteggere i propri figli online, thinksecurityguide.com, è una guida alla sicurezza informatica che include una sezione dedicata alla famiglia, wordscansave.me è un sito interattivo volto ad educare gli adulti a riconoscere e affrontare il cyberbullismo attraverso il dialogo aperto con i propri figli.

Genitori italiani favorevoli all’utilizzo della tecnologia da parte dei figli ma attenti alla sicurezza e alle regole

Kaspersky Lab ha realizzato un’indagine in collaborazione con FattoreMamma, su un campione di 537 genitori con figli tra i 6 e i 14 anni, per analizzare l’atteggiamento dei genitori nei confronti dell’utilizzo della tecnologia da parte dei propri figli
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