Sicurezza in rete, come cambia il rapporto tra internet e generazioni diverse

Gli over 60 sono sempre più “smart”, i Millennials pensano di essere troppo noiosi per i cyber criminali e la Generazione Z sembra disinteressata al tema della sicurezza in rete. Come cambia l’interesse per la cybersecurity tra le varie generazioni? Ne abbiamo parlato Con Alessandra Sibiriu aka Take Your Tech

In occasione del Safer Internet Day di quest’anno abbiamo mostrato come la rapida digitalizzazione del Paese a seguito della pandemia abbia avuto un impatto anche sugli over 60, permettendo loro di imparare e approfondire nuove abitudini digitali, come videochiamate, streaming dei contenuti e shopping online, e in alcuni casi anche lo smart working.
Sebbene chi appartiene a questa generazione sia in genere più attento, il fatto che non sia cresciuto in un mondo tecnologico si traduce in minor esperienza e abilità nel riconoscere qualcosa di pericoloso ed è per questo che è necessario sensibilizzare sul tema il più possibile.

E per quanto riguarda i più giovani, qual è il loro rapporto con la sicurezza informatica?

Secondo una ricerca di Kaspersky, il 43% dei millennials italiani pensa di essere troppo noioso per attirare l’attenzione dei criminali informatici. Tuttavia, l’analisi degli esperti di Kaspersky su diversi mercati Darknet, ha dimostrato che tutti i dati possono essere preziosi non solo per gli utenti a cui appartengono ma anche per i criminali informatici. Infatti, tra i dati più ambiti dai cybercriminali e che vengono venduti su questi mercati ci sono: la condivisione di selfie con i documenti come passaporti o patenti di guida (fino a 40-60 dollari), le cartelle cliniche (fino a 30 dollari), i dati della carta di credito (fino a 20 dollari), i conti PayPal (fino a 500 dollari), e le informazioni complete della carta d’identità (fino a 10 dollari). Queste informazioni possono essere utilizzate per vari scopi malevoli, dallo sfruttamento in cambio di denaro alle richieste di ricatto.

Per quanto riguarda invece la Generazione Z, formata dai ragazzi nati fra il 1997 e il 2012,  secondo un ricerca effettuata dai laboratori F5 nel 2020, solo il 19% degli utenti della Generazione Z considera l’impatto delle cose che pubblica in rete, mentre il 20% ha dichiarato di non essere interessato ad avere più privacy online. Ma il dato più alto è rappresentato dal 60% di GenZers che afferma di non aver ricevuto istruzione sulla sicurezza online.

Da queste ricerche emerge come le generazioni più giovani, vicine alle tecnologie e al mondo del digitale, in realtà si dimostrano abbastanza disinteressate ai pericoli della rete mentre le generazioni precedenti, sono più attente ai pericoli ma necessitano di supporto per interfacciarsi con nuovi strumenti digitali.

Quindi l’attenzione verso la sicurezza informatica cambia a seconda delle generazioni coinvolte?
Ne abbiamo voluto parlare con Alessandra Sibiriu, sui social conosciuta con il nome di Take Your Tech

Ciao Alessandra, parlaci di te, chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao, mi chiamo Alessandra e sono una studentessa di ingegneria informatica.
Nel tempo libero gestisco Take Your Tech,
un progetto nato su Instagram che pian piano si sta espandendo, in cui parlo principalmente di sicurezza informatica, privacy, tecnologia ed innovazione.

Come nasce il progetto Take Your Tech?

Take Your Tech nasce con l’idea sensibilizzare le persone ad una navigazione sicura online ed informarle sui potenziali rischi della rete, spesso sottovalutati.
Viviamo in un mondo sempre più connesso e le nostre attività digitali spesso influenzano la nostra quotidianità. È infatti necessario adottare di comportamenti digitali corretti: un po’ come quando chiudiamo a chiave la porta di casa, allo stesso modo dobbiamo fare tutte quelle azioni che ci permettono mettere in sicurezza i nostri dati digitali (profili social, internet banking…).Per questo motivo penso sia fondamentale fare divulgazione su questo tema.
 Sono contenta dei risultati che ho ottenuto in questi anni. Pian piano la community sta crescendo e ricevo quotidianamente spunti di riflessione, segnalazioni e domande.

 

Cosa ne pensi dei risultati della ricerca di Kaspersky? Rivedi questi dati nell’attività divulgativa che svolgi ogni giorno sulla pagina Take Your Tech?

Ciò che traspare sono i comportamenti diametralmente opposti delle diverse generazioni: mentre la generazione degli over 60 si avvicina lentamente e con prudenza al mondo digitale proprio perché cosciente dei rischi della rete, le nuove generazioni, i cosiddetti “i nativi digitali” che sono stati abituati sin da piccoli alla tecnologia, sembrano quasi non preoccuparsi dell’essere una possibile vittima dei cybercriminali. Anche il poco interesse verso la privacy e le informazioni personali condivise in rete è un dato che dovrebbe farci riflettere.
Suppongo che una delle motivazioni possa essere la mancanza di un’educazione digitale, come sottolineato anche dalla ricerca di Kaspersky.

Per quanto riguarda la mia esperienza, mi capita spesso di confrontarmi con over 60 che per paura di sbagliare sono più prudenti e attenti, mentre al contrario, con ragazzi più giovani che, sentendosi troppo “sicuri”, agiscono di impulso e spesso commettono errori. Ad esempio, capita spesso di ricevere messaggi in cui mi viene chiesto un parere su presunte email e SMS di phishing. Ne ho ricevute davvero tante e penso che ci farò una rubrica, in modo che questi esempi possano essere d’aiuto anche ad altri.

In merito ai giovani, una volta mi è stato chiesto come eliminare un software di cryptojacking.  Mi ha fatto pensare tanto il fatto che la persona in questione mi abbia scritto: “non fa nulla di che, a parte utilizzare le risorse del PC per generare criptovalute, ma non riesco a toglierlo”. Gli ho suggerito prima di tutto di fare una scansione con l’antivirus e a quanto pare non c’era un solo malware… ma molti di più! Mi ha fatto riflettere il fatto che non se sia preoccupato fino a quando non c’è stato il calo di prestazioni. C’è tanta strada da fare per quanto riguarda la cyber security awareness, ma nel mio piccolo voglio cercare di fare la differenza.

Quali sono le tematiche su cui riscontri maggior interesse?

Per quanto riguarda la sicurezza informatica, noto interesse verso tematiche che toccano più da vicino l’utente: la protezione dei propri account e le minacce della rete, tra cui le tecniche di phishing diventate sempre più frequenti e sofisticate.  

Ho anche osservato un certo coinvolgimento riguardo alle notizie sulla sicurezza informatica e questo mi fa ben sperare perché percepisco un interesse crescente sull’argomento.

La fuga di informazioni di aprile legata a Facebook ha “svegliato” gli utenti; probabilmente perché è uno dei social network più utilizzati e questo ha concretizzato un grande problema: le nostre informazioni se non ben custodite, possono andare a in mano a chiunque senza sapere che utilizzo ne verrà fatto.

Sto cercando di raccontare nelle storie di Instagram questi eventi (come ad esempio il ransomware che recentemente ha colpito la regione Lazio, oppure l’attacco informatico alla SIAE) in modo semplice e cercando di esser comprensibile, perché spesso in TV oppure tra i vari articoli online le informazioni sono poco chiare e confusionarie o troppo allarmistiche e a mio avviso non bisogna diffondere paura ma consapevolezza.

Secondo la tua esperienza di studentessa di ingegneria informatica e di divulgatrice sui social, quali ritieni possano essere ad oggi i più grossi pericoli della rete per gli utenti che navigano in rete? Hai qualche consiglio?

I pericoli per gli utenti sono molteplici e dietro l’angolo! Basta un attimo di disattenzione nella lettura di un’email o un click su un link sbagliato che si rischia di scaricare un file dannoso oppure imbattersi in una truffa di phishing. Soprattutto quest’ultima  tecnica fraudolenta è molto utilizzata dai cybercriminali perché abbastanza semplice da realizzare e spesso efficace.

Potrei darvi tanti consigli, molti li potete trovare anche sulla mia pagina Instagram e su quella di Kaspersky.
Quando navigate online fate attenzione ai siti che visitate e alle email che ricevete e siate un po’ critici/scettici: se vi appare un pop-up o vi arriva un messaggio in cui vi dicono che avete vinto qualcosa, beh non è sempre fortuna, anzi è quasi sempre una truffa.

Ricordatevi di utilizzare delle password robuste per i vostri account e abilitate l’autenticazione a due fattori. Delle buone abitudini possono ridurre il rischio!

Secondo te cosa bisognerebbe fare per far sì che i giovani si interessino di più alla sicurezza online?

Sicuramente utilizzare i canali di comunicazione giusti, e i social network sono perfetti.
Credo che poi sia altrettanto fondamentale cercare di fare educazione su tematiche davvero vicine ai giovani, come la privacy, il pericolo di doxing e il cyberbullismo ad esempio.
Bisogna farlo però senza spaventare, ma dando consigli “da amico”, portando esempi e casi reali presi dalle news che si trovano in rete e anche dare una visione positiva di quello che si potrebbe ottenere con poche e piccole attenzioni in più.

Altro aspetto importante è il modo con cui si comunica: non è semplice in generale rendere “appassionante” la sicurezza informatica e soprattutto non è semplice ottenere l’attenzione dei giovani, considerando la quantità di nuove informazioni che si possono consultare oggigiorno. Perciò, cerco di parlare di sicurezza informatica con leggerezza, facendo degli esempi e dando info utili e coincise in modo tale che chi mi ascolta nelle storie o legge i post non si perda nei miei discorsi 😊.

Non mi limito tuttavia a dare delle indicazioni su quali siano i comportamenti da adottare online per evitare di scaricare un malware oppure essere vittima di truffa, ma racconto fatti reali avvicina le persone alla tematica trattata.

Vi faccio un esempio: tempo fa ho parlato di autenticazione a due fattori, ma non mi sono limitata a dire “ehi, attivatela è importante”, ma ho raccontato di come molti account social siano stati rubati perché protetti solo da password (che spesso non è abbastanza), di come sia necessario ormai aggiungere un secondo livello di sicurezza e successivamente ho mostrato come attivarla. Questo credo che sia il modo migliore per raccontare la sicurezza informatica e le buone abitudini da adottare.

Alessandra, grazie per questa intervista e per i tuoi preziosi consigli. Ti auguriamo il meglio e speriamo che la tua pagina sia sempre più seguita e che la tua attività di divulgatrice sui social continui ad aiutare sempre più persone per far si che ci sia sempre maggio consapevolezza dei rischi della rete.

Ringraziando Alessandra per in suo prezioso contributo, possiamo sicuramente fare qualche riflessione e trarre qualche conclusione.

Le diverse Generazioni ( Boomer, Millennials, GenZ) sono sempre più connesse ma allo stesso tempo ogni generazione è differente e necessità di un tipo di comunicazione e approccio diverso così come di essere educata maggiormante su alcune tematiche più vicine ai propri bisogni.

Sicuramente è importante cercare sempre nuove occasioni per sensibilizzare i ‘non nativi digitali’ dei pericoli che si incontrano in rete, imparando ad affrontarli e gestirli senza dover chiamare ogni volta in soccorso figli o nipoti! E di educare i più giovani sul fatto che i rischi della rete esistono per tutti e anche se si tratta di generazioni abituate ad usare la tecnologia e la rete, proprio per questo dovrebbero prestare maggior attenzione a ciò che viene pubblicato e condiviso, aumentando la consappevolezza verso tematiche quali la privacy online, doxing e utilizzo consapevole dei social media.

Anche se come abbiamo visto, le generazioni sono diverse, sono tutte accomunate da una cosa: sono generazioni connesse, usano internet, e proprio per questo nessuna è immune dai rischi dell’online.
Ecco qualche utile consiglio da mettere subito in pratica per un uso consapevole della rete.

 

  • Non visitare i siti Web finché non sei sicuro che siano  legittimi. Prova a cercare recensioni di siti che ti sembrano sospetti
  • Tieni un elenco dei tuoi account online in modo da avere una piena comprensione di quali servizi e siti Web potrebbero archiviare le tue informazioni personali
  • Blocca l’installazione di programmi da fonti sconosciute nelle impostazioni del tuo smartphone e installa solo app da fonti ufficiali
  • Inizia a utilizzare “Privacy Checker” per rendere i tuoi profili social più protetti. Sarà più difficile per terze parti trovare informazioni altamente personali
  • Installa una protezione affidabile su tutti i tuoi dispositivi.

L’imperativo è quindi proteggere il dispositivo con cui si naviga, che sia uno smartphone, un tablet o un PC. Mantenere aggiornati il sistema operativo e le applicazioni così come fare regolarmente il backup dei dati ed essere cauti nel rispondere a qualsiasi messaggio non richiesto che ricevono sono alcuni dei principali suggerimenti da tenere a mente.

 

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