Meitu, l’app con tutti i permessi

Perché un’app di editing fotografico ha bisogno della vostra posizione, dei dati privati e del numero IMEI dei vostri telefoni? Qualcosa non quadra.

Meitu, l’app di “editing fotografico di anime” sta facendo qualcosa a cui gli utenti forse non sapevano di essersi iscritti. Si è scoperto che l’app raccoglie tutti i tipi di dati degli utenti, inclusa la posizione, legge, cambia ed elimina i dati dalla memoria del vostro telefono, accede al vostro numero IMEI (identificativo unico per i telefoni) e molto altro ancora.

Meitu – the app with all the permissions

Tutto questo è un po’ preoccupante se si pensa che i creatori dell’app non dicono cosa fanno con i dati. Li usano a scopi pubblicitari o per qualche altra cosa? C’è la possibilità che tutto questo abbia a che vedere con la pubblicità (come molte altre cose al giorno d’oggi) ma è difficile dirlo dal momento che gli utenti sono all’oscuro delle finalità dell’app.

Come sempre, vi consigliamo di fare i compiti a casa quando si tratta di app del genere: controllate se l’app in questione ha davvero bisogno di questi permessi (ad esempio: un’app di condivisione delle foto ha bisogno di conoscere la vostra posizione?).

David Emm, principale ricercatore di sicurezza del team GReAT di Kaspersky Lab afferma: “quando si installa una nuova app, è facilissimo cliccare semplicemente su tutte le schermate di installazione, inclusa quella in cui vengono elencati tutti i permessi dell’app. Ma non è affatto una cosa saggia da fare: dovreste controllare attentamente per assicurarvi che un’app non chieda permessi di cui non ha bisogno per funzionare. E anche se ne “avesse bisogno”, non accettateli a meno che il fatto che l’app acceda a questa funzione o ai dati sul vostro dispositivo vi vada bene. Se pensate che l’app non abbia bisogno di accedere a nulla, non date il vostro consenso!”

Ricordate anche che potete controllare i permessi dell’app nelle versioni successive di Android utilizzando il menu delle impostazioni.

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