Sistema di riconoscimento delle emozioni: vogliamo che l’IA ci controlli?

Esaminiamo il funzionamento delle tecnologie di riconoscimento delle emozioni, la loro utilità e le preoccupazioni in merito alla privacy.

Perché l’IA impara a leggere le emozioni umane.b

Immaginate che un giorno tornate a casa di cattivo umore, gridate alla porta perché non si è aperta abbastanza velocemente, imprecate contro la lampadina perché si è fulminata. Immediatamente, dalla cassa intelligente parte musica rilassante e la macchinetta del caffè vi fa un cappuccino. Oppure, siete in un negozio, la commessa robot che si stava avvicinando nota che avete il broncio, quindi torna indietro e va ad aiutare un altro cliente. Sembra fantascienza?

In effetti, le tecnologie di riconoscimento delle emozioni sono già state introdotte in molte aree della vita quotidiana e in un futuro non molto lontano il nostro stato d’animo potrebbe essere percepito dai nostri dispositivi, elettrodomestici, auto, eccetera. In questo post, scopriamo come funzionano queste tecnologie e perché possono essere utili ma allo stesso tempo pericolose.

 EQ artificiale

La maggior parte dei sistemi di riconoscimento delle emozioni analizzano la voce e le espressioni facciali di un individuo, come anche tutto ciò che dice o scrive. Per esempio, se gli angoli della bocca sono rivolti verso l’alto, la macchina capisce che la persona in questione è di buon umore, mentre il naso arricciato suggerisce rabbia o disgusto. Un tono di voce alto, tremolante e veloce può indicare paura e se qualcuno grida la parola “salute!” significa che probabilmente c’è una bella atmosfera di felicità.

Sistemi più complessi analizzano anche i gesti e prendono in considerazione l’ambiente circostante, oltre alle espressioni facciali e al linguaggio. Un sistema di questo tipo riconosce che una persona costretta a sorridere con una pistola puntata alla testa probabilmente non è molto contenta

I sistemi di riconoscimento delle emozioni generalmente imparano a determinare il legame tra un’emozione e la sua manifestazione esterna a partire da una grande varietà di dati. I dati possono includere registrazioni audio o video di programmi televisivi, interviste ed esperimenti che coinvolgono persone reali, clip di spettacoli teatrali o film, dialoghi recitati da attori professionisti.

I sistemi di riconoscimento delle emozioni più semplici possono essere addestrati con foto o testo, a seconda dello scopo. Ad esempio, questo progetto Microsoft cerca di indovinare le emozioni delle persone, il sesso e l’età approssimativa basandosi su delle fotografie.

Riconoscimento delle emozioni, a che pro?

Gartner prevede che nel 2022 un dispositivo su 10 disporrà di tecnologie per il riconoscimento delle emozioni. Tuttavia, alcune aziende le stanno già utilizzando. Ad esempio, entrando in un ufficio, una banca o in un ristorante, i clienti potrebbero essere accolti da un simpatico robot. Queste sono solo alcune delle aree alle quali questi sistemi potrebbero apportare benefici.

Sicurezza

Il riconoscimento delle emozioni può essere usato per prevenire la violenza, che sia domestica o di qualsiasi altro tipo. Numerosi articoli scientifici hanno analizzato tale questione e ci sono impresari che stanno già vendendo sistemi di questo tipo a scuole e ad altre istituzioni.

Selezione del personale

Alcune aziende utilizzano l’IA in grado di riconoscere le emozioni come assistenti per le risorse umane. Il sistema valuta le parole chiave, l’intonazione e le espressioni facciali dei candidati nella fase iniziale e più lunga del processo di selezione, e compila un rapporto per i reclutatori sull’interesse reale e onesto del candidato rispetto al posto vacante.

Il cliente prima di tutto

L’Autorità per le Strade ed i Trasporti di Dubai ha introdotto quest’anno nei suoi centri di assistenza clienti un interessante sistema dotato di camera IA in grado di confrontare le emozioni delle persone quando entrano ed escono dall’edificio, per determinare il livello di soddisfazione. Se il valore calcolato è al di sotto di un certo livello, il sistema consiglia ai dipendenti di adottare misure per migliorare la qualità del servizio (per una questione di privacy, le immagini dei clienti non vengono memorizzate).

Integrazione sociale di bambini con bisogni speciali

Altri progetti hanno come obiettivo aiutare i bambini autistici a interpretare le emozioni delle altre persone. Il sistema funziona mediante gli occhiali Google Glass. Quando il bambino interagisce con un’altra persona, gli occhiali utilizzano grafici e suoni per dare indicazioni sulle emozioni di quest’ultima. Test dimostrano che i bambini socializzano più facilmente grazie a questo aiutante virtuale.

Quanto sono efficaci le tecnologie di riconoscimento delle emozioni?

Le tecnologie di riconoscimento delle emozioni sono tutt’altro che perfette. Un esempio è la tecnologia di riconoscimento delle aggressioni utilizzata in molte scuole negli Stati Uniti. A quanto pare, considera un colpo di tosse più preoccupante di un grido straziante.

I ricercatori dell’Università del Sud della California hanno scoperto che è altrettanto facile ingannare la tecnologia di riconoscimento facciale. La macchina associa automaticamente alcune espressioni facciali a particolari emozioni, ma non riesce a distinguere, per esempio, un sorriso genuino da uno malizioso o di gioia.

Pertanto, i sistemi di riconoscimento delle emozioni che prendono in considerazione il contesto sono i più esatti, ma sono anche i più complessi e difficili da trovare.

Non è importante solamente quello che vede la macchina, ma con il tipo di materiale utilizzato per “educarla”. A esempio, un sistema che si formato su emozioni interpretate da attori avrà difficoltà al momento di riconoscere quelle vere.

Emozioni come dati personali

La diffusione delle tecnologie di riconoscimento delle emozioni fa sorgere un altro importante problema. Non importa quanto siano efficaci, questi sistemi invadono gli spazi delle persone e rappresentano un problema per la privacy. Pensate ad esempio alla seguente situazione: vi piace l’outfit di un passante a caso e, prima di rendervene conto, iniziate ad essere bombardati di pubblicità di vestiti della stessa marca; o, fate un gesto di disapprovazione durante una riunione e successivamente venite scartati per ottenere una promozione.

Secondo Gartner, più della metà degli abitanti di Stati Uniti e Regno Unito non vogliono che l’IA interpreti i loro sentimenti e stati d’animo. In alcuni luoghi, invece, le tecnologie di riconoscimento facciale e delle emozioni sono illegali. Ad ottobre per esempio, la California ha presentato una legge che proibisce alle forze dell’ordine di registrare, raccogliere e analizzare le informazioni biometriche delle telecamere indossabili, includendo espressioni facciali e gesti.

D’accordo con i redattori della proposta di legge, l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale è come chiedere ad ogni passante di esibire il proprio passaporto continuamente. Tale atteggiamento viola i diritti dei cittadini, e questo può far sì che le persone che commettono reatiminori, siano più restie a confessare alla polizia crimini più seri.

Impassibilità artificiale

Il problema della privacy è così grave che è persino oggetto di una ricerca scientifica. Ad esempio, all’Imperial College London hanno sviluppato una tecnologia di protezione della privacy che elimina le emozioni dalla voce umana. Il risultato è un assistente vocale dotato di una tecnologia di riconoscimento delle emozioni che riesce a capire il significato di ciò che si dice, ma non interpreta lo stato d’animo di chi parla.

Mettere dei limiti all’IA complicherà sicuramente lo sviluppo dell’empatia dei sistemi AI, che sono già propensi a errori.  È un bene però avere delle difese nel caso in cui il nostro mondo si trasformi in Black Mirrors le macchine inizino a ficcare il naso nel profondo del nostro subconscio. Dopotutto, non dobbiamo dare per scontato che i sistemi di riconoscimento delle emozioni saranno scartati a priori, specialmente perché questo tipo tecnologia in alcune aree ha effetti positivi.

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