Twitter lancia Periscope: l’importanza dei social network

I principali social network ora dividono le funzionalità in diverse app oppure comprano nuove app da integrare nel social.

Periscope

I principali social network ora dividono le funzionalità in diverse app oppure comprano nuove app da integrare nel social, come nel caso di Twitter che ha acquisito Vine. Lo scopo è offrire sempre più servizi in un unico accesso. L’ultimo esempio in ordine di tempo è l’acquisizione e il lancio da parte di Twitter di Periscope, un servizio di streaming live.

È curioso che abbia comprato Periscope prima ancora del lancio. La storia ufficiale è che un giovane ambizioso, Kayvon Bekykpour, ha assistito per caso alle proteste di Piazza Taskim durante un viaggio in Turchia e ha deciso di progettare un’app che avrebbe aiutato a trasmettere in diretta eventi di questo tipo. Twitter ha comprato l’app per oltre 100 milioni di dollari e l’ha adattata al suo design per renderla disponibile a un mercato più ampio. All’installare Periscope non c’è bisogno di cercare amici o aggiungere contatti, le persone che già vi seguono su Twitter vengono integrate automaticamente. Si possono trasmettere i video live in privato o in pubblico, si possono ricevere o bloccare commenti e preferiti, oppure salvare i video per vederli in seguito.

Dal momento che lo standard mobile LTE e le fotocamere degli smartphone stanno migliorando continuamente, è normale che le app di videostreaming diventino sempre più popolari. Già in passato ci si era mossi in tal senso (ricordiamo uStream) e il concorrente diretto di Periscope, Meerkat, ultimamente ha fatto dei passi da gigante, per questo Twitter ha dovuto affrettarsi a lanciare il prodotto.

In teoria, è un’app che fa fronte a una necessità degli utenti, poiché ci sono tanti eventi che hanno luogo continuamente e in qualsiasi parte del mondo. Ci sono ciclicamente proteste e manifestazioni, esplodono palazzi e ci sono incidenti, Apple rilascia nuovi prodotti e cani e gatti fanno le loro stranezze ogni giorno.

Ci sono talmente tanti eventi che la TV e i giornalisti non possono coprirli tutti e, tra l’altro, sui social le notizie hanno un maggiore risonanza e per un certo periodo di tempo.

Sicuramente lo streaming live non manderà in pensione i media tradizionali né li rivoluzioneranno: è già stato annunciato un cambio del genere molte volte e non è mai avvenuto, come quando Twitter è diventato popolare o sono nate le prime app di condivisioni di immagini. I media assumeranno sempre di più il ruolo di filtrare le notizie e, grazie a queste nuove app di streaming, giornalisti ed editori dovranno sforzarsi sempre di più per creare contenuti originali e di qualità.

La gente non è un computer che macina quintali e quintali di dati. Questo aspetto va considerato per valutare le novità di domani, che non sempre sono delle vere e proprie rivoluzioni.

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