Sette Vulcani: Pico de Orizaba, un’altra vetta conquistata

Mentre le persone in Europa e in Russia si stanno preparando all’inverno e si stanno lamentando del mal tempo, la nostra coraggiosa Olga Rumyantseva sta scalando un altro vulcano. Vi ricordiamo che Olga sta scalando il vulcano più alto di ogni continente, da sola, ma con il supporto di Kaspersky Lab.

Pico de Orizaba

Mentre le persone in Europa e in Russia si stanno preparando all’inverno e si stanno lamentando del mal tempo, la nostra coraggiosa Olga Rumyantseva sta scalando un altro vulcano. Vi ricordiamo che Olga sta scalando il vulcano più alto di ogni continente, da sola, ma con il supporto di Kaspersky Lab.

Pico de Orizaba

Tuttavia, i nostri problemi meteorologici non sono nulla in comparazione con le avversità che si possono trovare a 5.000 metri sul livello del mare.

Dunque qual è stata la sua meta? Il Pico de Orizaba, la vetta più alta del Messico e la terza più alta del Nord d’America, a circa 5.600 metri sul livello del mare. Non è la prima volta che Olga scala questa montagna e per questo tutto le è un po’ più familiare.

Durante la prima giornata, Olga affittò un’auto e raggiunse Puebla, un luogo perfetto per riposare. Il giorno successivo raggiunse Tlachichuca, il punto di partenza della spedizione al Pico de Orizaba. Qui incontrò il signor Conchello, molto conosciuto nella zona, perché da trent’anni aiuta gli scalatori a raggiungere il primo rifugio, a 4.200 metri, vende loro acqua e gas, entrambe sostanze difficili da trovare sulla vetta.

Olga trascorse il giorno successivo ad adattarsi al clima e a scalare la zona delle nevi perenni, a 4.800 metri. Dopo questa scalata, è comprensibile che la nostra scalatrice si fosse ammalata. Alle 3:00 di mattina, non riuscendo a dormire a causa del terribile mal di gola, decise di iniziare a scalare perché per via delle condizioni in cui trovata, aveva solo due possibilità: tenere duro e rimettersi subito in marcia o gettare la spugna e andare a casa. E così si rimboccò le maniche e intraprese il cammino. Perse e ritrovò la strada varie volte per via dell’oscurità, ma alla fine raggiunse la vetta. Sulla cima, tirava un vento freddo e forte, ed era difficile mantenere salda la bandiera che sventolava al vento. Orizaba_VettaAd ogni modo, un altro gruppo di alpinisti arrivò e aiutò Olga a catturare questo momento storico. In seguito, iniziò la discesa alla base dove, una volta arrivata, si rese conto che per il maltempo aveva perso la voce. È un gran peccato, soprattutto quando tutti ti fanno i complimenti e vorresti rispondergli.

Auguriamo a Olga di rimettersi in forma presto. Questa scalata ci ricorda che non è sempre facile raggiungere l’obiettivo che ci si era prefissati, ma che con tenacia e forza di volontà tutto è possibile. Ora Olga sta riacquistando forze sulle spiagge dorate del Golfo Messico per poter presto lanciarsi in una nuovo scalata. Il suo prossimo obiettivo? Ojos del Salado, Cile.

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