Il lato oscuro dei Big Data

Se si abusa dei Big Data tutti i peggiori incubi potrebbero diventare realtà e il mondo di oggi potrebbe trasformarsi in uno in cui la sorveglianza governativa, le agenzie assicuratrici

Se si abusa dei Big Data tutti i peggiori incubi potrebbero diventare realtà e il mondo di oggi potrebbe trasformarsi in uno in cui la sorveglianza governativa, le agenzie assicuratrici e i datori di lavoro regnano sovrani. Che ti piaccia o no, il vaso di pandora è stato aperto: siamo entrati nell’era dello spionaggio digitale.

Difendendo la privacy… del tuo frogorifero

Le agenzie assicuratrici stanno comprando informazioni relative alle carte di credito. Vogliono sapere se acquisti cibo d’asporto e da quali ristoranti, a quali giornali e riviste hai fatto l’abbonamento e quali medicine compri.

Sapere dove ti piace fare shopping e quali sono le tue merci preferite sono informazioni altrettando prezione; le agenzie usano questi dati per stabilire se sei un buon cliente e se hai un buon conto in banca. In teoria le persone che non si prendono particolare cura dello loro salute e mangiano un sacco di patate fritte dovranno fare i conti con assicurazioni sulla vita più care; a queste persone la richiesta potrebbe venir addirittura negata. Quindi se vuoi che le tue abitudini alimentari rimangano private, inizia a familiarizzare con l’idea di pagare in contanti.

I social network sono un’altra preziosa fonte di informazioni per questi enti dato che sono gli utenti stessi a pubblicare informazioni personali. Da questo punto di vista, i fans di Facebook della pagina di “Più sani e più belli.it” guadagnano più punti rispetto ai fan del “McDonald’s”. Ecco perché è importante configurare bene le impostazioni di privacy di Facebook.

Relazioni personali e banche

Le banche seguono un po’ la stessa tendenza delle compagnie assicuratrici. Vuoi chidere un prestito? Le banche realizzano un’analisi del tuo comportamento come consumatore per sapere se spendi tutti i tuoi soldi nelle vacanze o in beni di lusso. Cercheranno tutte le informazioni possibili e finiranno col conoscerti meglio di tua madre.

Questi studi possono portare a conseguenze finanziarie molto serie: quando le banche pensano che tu sei incline a spendere male i tuoi soldi, ti applicheranno tassi di interesse più alti. È possibile che alle persone poco “affiabili” non venga mai concesso un prestito o un servizio.

È molto triste perché tutto questo non fa altro che aumentare il divario tra ricchi e poveri.

Big Data e RRHH: sogno o incubo?

Anche il tuo capo ti spia: esiste un software, infatti, che permette al tuo capo di sapere se lascerai il lavoro ancora prima che tu stesso lo sappia. Un’altro programma può fare una previsioni su quali siano gli impiegati maggiormente propensi a spendere più di quello che guadagnano. Inoltre, alcune analisi mostrano che le persone che hanno 3 o più social network e usano un browser predefinito cambiano lavoro più spesso (sono molti gli studi che portano a queste osservazioni).

Tutto questo sembra davvero raccapricciante, alcune aziende hanno già usato i Big Data per prendere decisioni in merito all’assunzione e promozione di una persona in azienda. Che ne dici di un software in grando di sapere le tue scelte future? Se andiamo avanti così, “Minority Report” diventerà realtà!

Tali programmi vengono pubblicizzati come programmi esenti da ogni pregiudizio, ma sono stati degli uomini a crearli, e gli uomini – come ben sappiamo – sono pieni di pregiudizi e possono fare molti errori. Ci sono già stati casi in cui, con lo stesso programma, sono stati esclusi candidati con dei buoni profili per via di istruzioni sbagliate.

Il problema è che ancora oggi, nell’uso di tali soluzioni, mancano esperienza ed etica. Durante il periodo di prova, quando le aziende adottano nuove tecnologie, sia gli impiegati che i datori di lavoro devono tenerlo ben presente.

Attenzione, non è altro che marketing!

Non è la prima volta che le agenzie di marketing usano il data mining e finiscono per combinarla grossa. Ecco alcuni casi piuttosto famosi che hanno fatto molto parlare di sé negli ultimi anni.

OfficeMax l’ha combinata grossa quando ha inviato un buono sconto via posta indirizzato a “Mike Seay, morta in un incidente automobilistico”. La figlia di 17 anni di questo cliente e il suo ragazzo erano morti l’anno prima in un incidente stradale. Tuttora non si sa perché l’azienda abbia salvato questa informazione nella cartella del cliente.

I grandi magazzini Target hanno aperto una profondo dibattito sulla privacy quando il retailer ha rivelato che una teen-ager era rimasta incita prima che la ragazza avesse avuto tempo di avvisare la sua famiglia. L’azienda aveva accidentalmente dato la bella notizia al futuro nonno inviando buoni sconto per vestiti per bambini e culle alla figlia.

Dopo questo incidente, Target ha deciso di cambiare la propria tattica commerciale inviando vari buoni sconto, di diverso tipo, per dissimulare un po’.

Abbiamo scoperto che se la donna incinta pensa di non essere spiata, usa il coupon. Il suo ragionamento la porterà alla conclusione che tutto il vicinato ha ricevuto gli stessi buoni sconto per culle e pannolini. Se non la spaventiamo, funziona!” , afferma Forbes.

È quasi impossibile nascondere qualcosa alle esperti di data mining. Pensate al caso di Janet Vertesi e del suo ragazzo che insieme hanno cercato di tenere segreto la gravidanza di Janet.

La coppia usava Tor per navigare quando cercavano prodotti per bambini; avevano addirittura chiesto ad amici e familiari di non parlare del fatto su Facebook e sugli altri social. Alla fine Vertesi è giunta alla conclusione che se vuoi nascondere ai Big Data una gravidanza, “devi comportarti come un trafficante di droga“. Inquietante!

Proteggere i dati dei clienti… Stai scherzando?

Tutti questi sistemi per raccogliere dati non sono molto sicuri. Quando gli hacker entrano in un sistema, i dati gli vengono serviti in un piatto d’argento.

Qualche volta gli incidenti sono davvero stupidi. Il prossimo caso sarebbe divertente se non fosse così triste. Nel 2014 Money Shop, un provider di servizi finanziari, ha perso due server perché non ha seguito le regole di sicurezza. Money Shop non cancellava le informazioni dei suoi vecchi clienti, non adottava una crittografia appropriata e immagazzinava i server in un’area poco protetta. L’azienda è stata punita con una multa di circa $278.500 (circa 250.000 €) per non aver adottato le misure adeguate ed aver esposto i clienti a pericoli quali frode e perdite economiche.

Purtroppo, però, nessuno si salva… nemmeno le banche, gli ospedali e l’industria marina. I criminali hanno già hackerato grandi compagnie come Home Depot e Target, banche come JP Morgan, Barclays e molte altre entità.

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