Privacy: le preoccupazioni degli utenti dei social network.

Mentre  le persone continuano a condividere volentieri informazioni sulla propria vita privata attraverso social network come Facebook, Twitter e Google Plus, i responsabili della privacy di queste aziende affermano che

Mentre  le persone continuano a condividere volentieri informazioni sulla propria vita privata attraverso social network come Facebook, Twitter e Google Plus, i responsabili della privacy di queste aziende affermano che ricevono sempre più domande sul modo in cui vengono usati i dati personali e sui metodi per rafforzare le misure sulla privacy.

“Si tratta di essere più sensibili alle necessità degli utenti e capire le loro priorità” afferma il responsabile della privacy di Google, Keith Enright, durante la conferenza RSA tenutasi a San Francisco questa settimana. “Ciò che preoccupa di più gli utenti sono le frodi finanziarie e il furto di identità”.

Google sta iniziando a adottare misure di sicurezza aggiuntive come per esempio la crittografia SSL o quel sistema che aggiunge un secondo passaggio al processo di autenticazione durante il login a Gmail. Queste iniziative non solo rendono il servizio più sicuro, ma proteggono anche i dati personali degli utenti, nonché la loro privacy.

Erin Egan, responsabile della privacy di Facebook, sa perfettamente che Facebook ‘attira’ problemi di privacy. Il prodotto principale dell’azienda sono gli utenti e i loro dati, ma ora le nuove funzionalità, come Facebook Graph Search, rendono gli esperti di sicurezza IT ancora più preoccupati. Secondo gli esperti, questa funzionalità rappresenta un nuovo strumento con cui gli hacker possono penetrare nei social network, mietere vittime, portare a termine le loro campagne spam o phishing e realizzare attacchi mirati che possono sfociare in furti di identità.

Egan ha affermato che il suo team riceve continue formazioni sul prodotto e sull’organizzazione interna, incluso una formazione sulle questioni legali e di sicurezza.

“Studiamo ogni parte del prodotto, stiamo attenti alle complessità e agli aspetti legali, e le consideriamo nel suo insieme”, afferma Egan. “Il modo migliore per gestire e capire tutte queste complessità è avere un esperto per ogni area che analizzi ogni prodotto e ogni funzionalità”.

Nonstante la pubblicità mirata rimanga sempre tra le entrate principali dell’azienda e i servizi continuino a evolversi, i social network stanno esaminando la possibilità di includere intefacce sulla privacy contestuali che offrono agli utenti più opzioni di privacy.

“Tutto si basa sui controlli contestuali dato che le persone devono essere coinvolte nei servizi e devono poter decidere cosa vogliono condividere” afferma Egan.

I servizi basati sulla localizzazione non piacciono ai difensori della privacy. Con questi servizi, gli utenti, con il loro smartphone, potrebbero favorire le campagne di marketing, fornendo, per esempio, informazioni di localizzazione. Nonostante ciò, Enright, di Google, afferma che ci sono modi per mantenere l’equilibrio tra privacy e obiettivi aziendali.

“Credo che ci siano molte possibilità associate agli identificatori anonimi che ci possono aiutare a offrire servizi nel rispetto della privacy” afferma Enright. “Un identificatore anonimo ci aiuta a offrire servizi localizzati adattati all’utente”.

“Si tratta di costruire un prodotto che sia utile e a cui gli utenti si possano legare”.

Consigli