Le migliori bufale online del 2012-2013

Quasi in tutto il mondo, il primo aprile è sinonimo di scherzo: prendere in giro gli amici o la famiglia, confondere e burlarsi dei compagni di scuola o della maestra

Quasi in tutto il mondo, il primo aprile è sinonimo di scherzo: prendere in giro gli amici o la famiglia, confondere e burlarsi dei compagni di scuola o della maestra – molto più di quanto non si faccia normalmente ogni giorno. Ma alcune persone usano i social media come se un “Pesce d’aprile” perenne, prendendo in giro continuamente il mondo intero. Per coloro a cui piace prendere in giro la gente tutto l’anno, ecco le migliori ‘bufale del web’ del 2012 e dei primi mesi del 2013.

  1. Disinformazione su Facebook. La disinformazione può essere diffusa su facebook così come su di un qualsiasi altro social network, e una delle burle più popolari che circolavano sui social riguardava per l’appunto Facebook. Quando Facebook è entrato in borsa, la scorsa estate, ha iniziato a circolare un aggiornamento di stato falso che prometteva di proteggere le informazioni degli utenti, altrimenti rese pubbliche. Sebbene in poco tempo si seppe che era tutto falso, molte persone sono cadute nella trappola  (del resto, Facebook è famoso per cambiare spesso le impostazioni sulla privacy). Meno credibile è la burla dell’ottobre del 2012, secondo la quale Facebook sarebbe diventato a pagamento.
  2. Fotomontaggi di catastrofi naturali. I fotomontaggi di uragani e catastrofi naturali sono un classico fin dai primi anni di Internet – e il 2012/2013 non è da meno. Nel momento in cui una tormenta di sabbia inizia ad abbattersi su New York, ecco che le pagine di Facebook e di Twitter si riempiono di immagini apocalittiche, tormente di sabbia che circondano la Statua della Libertà, squali che nuotano nelle strade di Staten Island, sommozzatori che navigano lungo stazioni sommerse e via dicendo.
  3. La falsa morte di Jeff Goldblum. Anche il mondo di Twitter è sensibile alle bufale. Una di queste, dello scorso anno, riguarda la presunta morte di Jeff Goldblum in seguito ad una caduta durante le riprese di un film in Nuova Zelanda. Ovviamente la notizia era falsa, come lo era la pagina ‘funeraria’ di Facebook dedicata a Morgan Freeman, sempre dello scorso anno. Ma Goldblum ha trovato il modo di smascherare la bufala di Internet: camminare sul set di Stephen Colbert mentre Stephen Colbert stava raccontando della morte di Goldblum.
  4. La tartaruga più grande o più vecchia del mondo. Lo scorso anno, una gigantesca tartaruga, con più di 500 anni e dal peso di circa una tonnellata, proveniente dall’Amazonia ha riempito le pagine di facebook e in poco tempo ha fatto il giro del mondo. Peccato che fosse solo un fotografia di un film giapponese di fantascienza dal titolo “Gamera the Brave”.
  5. Justin Bieber ha il cancro. Lo scorso anno l’hashtag #BaldforBieber si è diffuso in rete come un virus.  Secondo la notizia, Justine Bieber aveva contratto un cancro – notizia che ha immediatamente spaventato milioni di teenager in tutto il mondo.
  6. La ragazza di Manti Te’O. Anche il giocatore di footbal americano, Manti Te’O, è sensibile agli inganni del web. L’inganno non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dei social media: il primo contatto tra Te’O e la sua ‘ragazza immaginaria’ è avvenuto, in teoria, via Twitter. Molto più che stupefacente, questa storia ci ricorda che le persone su internet non sono sempre chi dicono di essere.  
  7. Gli hovercraft nord coreani. Lo scorso mese una immagine ha iniziato a circolare in rete e sui social media. Si trattava di alcuni hovercraft nord coreani che si abbattevano su di una spiaggia durante un esercizio militare. E’ stata immediatamente denunciata come fotomontaggio.

Se tutto quello che vediamo in rete fosse vero, vivremo in un mondo dominato dalla fantascienza, dove il mostro di Montauk è la normalità; un mondo in cui caricare i nostri iPhone potrebbe significare una catastrofe. I social media sono i mezzi più moderni attraverso i quali diffondere informazioni (o disinformazione). Perciò prima di ritwittare un post, chiediti sempre se quello che stai diffondendo sia vero o falso. Tratta tutto quello che vedi e leggi con molta attenzione e verifica la notizia ricorrendo a fondi affidabili (Wikipedia non è sempre tra queste).

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