Cinque libri e film in cui crittografia è la parola chiave

Messaggi cifrati, codici e password spesso la fanno da protagonisti in storie, romanzi e film di spionaggio e avventura ma spesso i dettagli tecnici scarseggiano. Qualche titolo in cui la crittografia la fa da padrone.

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Messaggi cifrati, codici e password spesso la fanno da protagonisti in storie, romanzi e film di spionaggio e avventura. Come regola generale, scrittori e sceneggiatori non rivelano i dettagli di come viene decifrato il codice, dal momento che il film o la trama si concentrano normalmente sul dato decifrato o sulla rivelazione che riceve il protagonista e che lo aiuta a trovare la soluzione a un codice.

Proprio perché i dettagli di solito scarseggiano, ecco una rassegna di film o libri dove la crittografia la fa da padrone.

1. Lo scarabeo d’oro, di Edgar Allan Poe: le origini

L’intera storia è il racconto in prima persona della lettura di un documento cifrato, la cui soluzione porterà il Capitano Kidd a incredibili tesori.

Il testo cifrato è composto da una serie di numeri e simboli e nel romanzo viene raccontato in dettaglio il ragionamento mentale del protagonista, che decide di analizzare la frequenza di alcuni simboli e lettere della lingua inglese. Sostituendo le lettere, elaborando varie ipotesi circa possibili giustapposizioni in base all’uso (o al non uso) di combinazioni di lettere in inglese, il protagonista riesce  a decifrare il testo.

Questo metodo viene chiamato “cifrario a sostituzione“. Già nel 1843, anno in cui è stato scritto il romanzo, non era nulla di straordinario; tuttavia, questo libro viene considerato come uno dei primi e più popolari resoconti di un sistema crittografico e per questo ha suscitato molto interesse. Dopo la sua pubblicazione, un giornale ha pubblicato un concorso in cui Poe doveva risolvere i messaggi cifrati inviati dai lettori del giornale.

2. Il codice Da Vinci, di Dan Brown: il cifrario Atbash

Se si chiede di indicare un romanzo che parli di messaggi cifrati, la risposta più comune è Il codice Da Vinci di Dan Brown (o altri romanzi dello stesso autore, come Crypto).

La maggior parte degli enigmi risolti dai protagonisti non sono messaggi cifrati veri e propri poiché non hanno un’unica soluzione e si affidano principalmente sull’intuito, conoscenza e immaginazione dell’individuo che li deve risolvere. Tuttavia, nel libro troviamo diversi esempi di cifrari storici, come quello di Atbash.

Creato dall’alfabeto ebraico,  può essere adattato agli altri alfabeti; il meccanismo è piuttosto semplice: l’alfabeto viene “sdoppiato” in modo che l’ultima lettera dell’alfabeto corrisponda alla prima, la penultima alla seconda ecc. Come potete immaginare, non si tratta di una sfida per i criptoanalisti, è semplice sostituzione.

Questo metodo potrebbe rivelarsi niente male se l’analisi della frequenza risulta impossibile dopo la trasmissione di un messaggio breve. L’eroina del libro, una crittografa francese, è tutta contenta per essere riuscita a decifrare il messaggio, suscitando l’ilarità dei professionisti del settore.

3. The Wire, di David Simon: troppo facile

Durante la prima stagione di questa ormai leggendaria serie TV, una banda di strada utilizza un sistema di trasmissione di dati che vale la pena essere analizzato. Il sistema si basa sull’uso di telefoni pubblici e di cercapersone per lo scambio di messaggi. Con i cercapersone si possono inviare messaggi istantanei contenente un numero di telefono o un codice che rappresenta un messaggio standard tipo “andare immediatamente in corsia” o “via, è una retata!”

Nella serie, la polizia deve intercettare i messaggi trasmessi mediante i telefoni pubblici per ottenere il quadro completo di una rete di connessioni tra i membri delle gang e rintracciare i capi. I numeri di telefono, che costituiscono i dati più preziosi, sono inviati utilizzando un sistema di crittografia.

Come nel racconto di Poe, anche qui il sistema di cifratura si basa sull’inevitabile semplicità del cifrario utilizzato dai membri della banda; la polizia riesce a decifrarlo partendo dall’ipotesi che il codice deve essere utilizzato senza confusione dai teenager di strada.

La soluzione è semplice: i numeri opposti al di sopra del “5” vengono scambiati con quelli di  un tastierino standard del telefono. Ad esempio, il 2 viene scambiato con l’8, il 9 con l’1 e il 5 con lo 0.

4. Zodiac, di David Fincher: un codice misterioso

È forse la storia più “oscura” di questo nostro articolo. La trama ruota attorno alla caccia di un serial killer che ha operato nella Baia di San Francisco tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70.  Regia di David Fincher.

Il killer, soprannominato “Zodiac”, non seguiva schemi definiti, per questo molti pensavano che non si trattasse di una sola persona ma di vari imitatori. Zodiac seminava il terrore attraverso i giornali inviando lettere in cui chiedeva agli editori di pubblicare messaggi cifrati negli articoli più importanti. In caso contrario, sarebbero state uccise molte più persone.

Nonostante alcuni editori si rifiutassero, gli omicidi in realtà non avvenivano. Allo stesso tempo, Zodiac rivelava informazioni circa uno degli omicidi già commessi, dettagli che nessun altro se non l’assassino avrebbe potuto rivelare. Ogni volta, però, l’assassino non veniva catturato e gli appassionati di enigmi provavano a risolvere invano  i crittogrammi pubblicati.

La prima soluzione più o meno convincente a uno dei crittogrammi venne proposta nel lontano 1969. In ogni caso, ci sono stati tentativi non andati a buon fine per cifrare il codice. Sembrava essere un cifrario di sostituzione, conosciuto come cifrario di Cesare, che utilizza segni astrologici e altri caratteri. Il resto dei crittogrammi non è stato cifrato.

Considerando la provenienza dubbiosa delle lettere e la stabilità mentale del presunto autore, nessuno può essere sicuro che qualsiasi tentativo potesse portare ad alcun risultato.

5. Cryptonomicon, di Neal Stephenson: il solitario

Dando per certo che Edgar Allan Poe abbia portato la crittografia nella letteratura, Neal Stephenson  è passato a un livello superiore. In Cryptonomicon, la crittografia e tutto ciò che ne deriva costituiscono l’argomento principale del libro.

Il romanzo è ambientato nella Seconda Guerra Mondiale e narra lo scontro tra i crittografi delle due fazioniu (si parla anche di Engima e alle sue conseguenze).  I personaggi della seconda linea della trama (ambientata in tempi moderni) ci ricorda un po’ il sistema dei Bitcoin. E se Dan Brown nei suoi libri rimane sul vago, Stephenson invece non è affatto timido e dedica numerose pagine alla spiegazione dei principi della matematica e della fisica indispensabili per comprendere il funzionamento dei sistemi crittografici adottati.

L’ossessione di Stephenson per la crittografia raggiunge il punto più alto nell’appendice del libro, dove si trova un’approfondita descrizione del sistema crittografica impiegato da uno dei suoi personaggi. Come chiave di cifraturea viene adoperato un mazzo di carte mischiato in un certo ordine. L’appendice non è altro che un manuale completo per imparare a utilizzare questo cifrario, per creare la chiave e alcuni avvertimenti rivolti a coloro che volessero utilizzare questo sistema nella vita reale.

Il libro offre una buona panoramica su come tutto ciò influenzi il mondo che ci circonda e ci spiega anche alcuni principi sui quali si basa la sicurezza dei dati odierna e l’industria di Internet. In poche parole, da leggere assolutamente.

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