Avere sempre accesso a Internet o a una rete cellulare è oggi una realtà che si dà tanto per scontata quanto la disponibilità di corrente elettrica ed è perfino difficile immaginare come prima riuscissimo a vivere senza questa tecnologia. Ma se ti trovi in un posto dove non c’è segnale cellulare o Internet mobile e hai bisogno di restare in contatto con gli amici nelle vicinanze? Ad esempio, stai facendo una vacanza di gruppo. Vi hanno assegnato posti diversi su un aereo, ma avevate intenzione di parlare dei programmi di viaggio durante il volo. Oppure sei a un festival di musica dove la connessione a Internet è instabile e c’è troppo rumore per riuscire a parlare, ma devi metterti d’accordo con gli amici sul momento in cui andare insieme sotto il palco principale.
Ed è qui che entrano in gioco le app di messaggistica P2P (peer-to-peer) decentralizzate, altrimenti dette app di messaggistica mesh, che consentono di connettere più dispositivi creando un’unica rete “mesh” tramite Bluetooth o Wi-Fi Direct.
Con la nascita del Wi-Fi Direct nel primo decennio degli anni Duemila, queste app avevano suscitato un grande clamore, ma non erano mai riuscite ad affermarsi perché non era ben chiaro a cosa servissero o in che occasioni fosse utile impiegarle. Erano un insolito sostituto dei walkie-talkie, che però non ha mai convinto del tutto gli utenti degli smartphone perché aveva una portata limitata e consumava molta più batteria. Eppure queste app di messaggistica sono sopravvissute e oggi sono in gran forma: gli sviluppatori continuano a offrire il relativo supporto e ne realizzano anche di nuove.
Il motivo è molto semplice: sono importanti per consentire alle persone di restare in contatto durante le catastrofi naturali, per coordinare le attività delle squadre di soccorso o semplicemente per comunicare con i vicini di casa o nell’alloggio delle vacanze quando non c’è segnale Wi-Fi o cellulare. In queste e in altre situazioni analoghe, le app di messaggistica decentralizzata che non richiedono una connessione a Internet sono una buona soluzione, per quanto imperfetta.
Se i walkie-talkie che hai ordinato non arrivano prima dell’escursione in programma, le app di messaggistica mesh rappresentano una valida alternativa.
L’aggettivo “decentralizzato” spesso viene utilizzato anche per definire le app di messaggistica basate su blockchain, come Status o Brave Messenger, ma non le affronteremo in questo articolo perché funzionano soltanto con una connessione a Internet stabile.
Come funzionano le app di messaggistica P2P
Queste app si basano su una rete mesh decentralizzata, in cui ogni dispositivo funziona sia come client sia come relay. Una rete distribuita sfrutta diversi dispositivi client, in cui ogni componente può agire da intermediario per la trasmissione dei messaggi.
È come se lo smartphone si trasformasse in un piccolo walkie-talkie, che può inviare messaggi ad altri dispositivi nelle vicinanze in cui è installata l’opportuna app. Quando si invia un messaggio, quest’ultimo passa dallo smartphone di un utente a quello di un altro finché non raggiunge il destinatario finale. I dispositivi attraverso i quali passa il messaggio non sono in grado di leggerlo, dal momento che risulta criptato per i nodi della connessione.
I dispositivi si connettono direttamente l’uno all’altro tramite Bluetooth o Wi-Fi Direct.
Quali sono le app di messaggistica che vale la pena di provare?
BitChat. Si tratta dell’app di messaggistica decentralizzata più recente, basata sul protocollo BLE (Bluetooth Low Energy). È stata lanciata sul mercato nel luglio del 2025 da Jack Dorsey, ex co-fondatore di Twitter (ora chiamato X). L’app viene proposta come una versione moderna e criptata delle chat IRC di fine anni Novanta e ne riproduce anche lo stesso aspetto.
Secondo gli sviluppatori, è completamente decentralizzata, quindi non impiega server, e utilizza il criptaggio end-to-end. Per una trasmissione più efficace, i messaggi sono suddivisi in frammenti da 500 byte. L’app non richiede registrazione, indirizzo e-mail né numero di telefono.
Tuttavia, i ricercatori esperti di sicurezza hanno già rilevato alcune vulnerabilità di livello critico in BitChat, tanto da definirla una delle vittime del “vibe coding”, ossia una tecnica di sviluppo supportata dall’IA che non è sottoposta a un opportuno controllo di sicurezza. Al momento, gli strumenti basati sull’IA hanno ancora difficoltà a adeguarsi all’approccio “security by design”, ossia faticano a integrare i principi fondamentali della sicurezza nella fase di progettazione dell’app. Jack Dorsey promette di correggere i bug nei prossimi aggiornamenti.
È possibile installare BitChat tramite App Store e Google Play. Il codice sorgente è disponibile su GitHub e gli utenti possono seguire l’account X di Jack Dorsey per restare sempre al corrente sugli ultimi aggiornamenti e sui rilasci ufficiali.
Bridgefy. Quest’app conta oltre 12 milioni di utenti, un numero considerevole per un servizio di messaggistica. Più utenti ci sono, più è facile connettersi.
Basata anch’essa sul protocollo BLE, Bridgefy è compatibile sia con iOS che con Android, supporta il criptaggio end-to-end e offre due modalità: messaggistica privata e trasmissione pubblica. C’è però un aspetto negativo: la versione gratuita è inondata di annunci fastidiosi e non assicura sempre prestazioni omogenee.
Briar. Briar è un’app di messaggistica criptata end-to-end open source che ha superato con successo una valutazione indipendente di sicurezza condotta dall’azienda tedesca Cure53.
Oltre a funzionare tramite Bluetooth e Wi-Fi Direct, è in grado di connettersi a Internet tramite la rete Tor, una caratteristica che la rende uno strumento più versatile.
Pur offrendo il massimo livello di privacy e sicurezza, presenta però alcuni lati negativi. Il primo consiste nel fatto che è possibile aggiungere un contatto soltanto in presenza, eseguendo la scansione di un codice QR o accedendo a speciali link condivisi attraverso altri canali. Il secondo è il supporto esclusivo dei messaggi di testo: quelli vocali, i file o le GIF non possono essere trasmessi.
Infine, Briar è disponibile solo per Android.
White Mouse. White Mouse è un progetto relativamente nuovo: si tratta di un’app di chat in cui i messaggi scompaiono dopo un certo periodo di tempo. Al momento è disponibile solo per i dispositivi Android, ma gli sviluppatori hanno promesso di realizzare versioni compatibili con iOS, macOS e Windows. White Mouse ha molti vantaggi: non richiede un numero di telefono per la registrazione, assicura il criptaggio end-to-end, non archivia i messaggi ovunque ed è in grado di eliminarli automaticamente. Per garantire la massima privacy, l’app non consente agli utenti di inoltrare messaggi, acquisire schermate o registrare lo schermo. Inoltre crea sfondi speciali dotati di filigrana che impediscono di fotografare le chat. White Mouse funziona sia tramite connessione a Internet sia direttamente tra dispositivi presenti nelle vicinanze.
Aspetti da considerare sull’utilizzo delle app di messaggistica mesh
- Per prima cosa, tieni presente che non possono sostituire le app di messaggistica centralizzata. Anche se ti trovi in città, inviare un messaggio a un amico o a una amica che si trova nell’edificio accanto può essere difficile.
- La portata di queste app è limitata dalla potenza del Bluetooth o del Wi-Fi. Almeno un altro utente che ha installato la stessa app di messaggistica deve trovarsi in un’area aperta nel raggio di 100 metri di distanza, o anche più vicino se il percorso ottico non è in linea retta.
- Le prestazioni dipendono dal numero di utenti: più persone utilizzano l’app, maggiore è la distanza che può essere percorsa dal messaggio. Una rete mesh con un numero sufficiente di utenti può estendersi per chilometri. Questo significa che dovresti cercare di convincere tutti i tuoi amici passare dalle app di messaggistica centralizzata, che risultano più semplici da utilizzare, a quelle mesh.
- Quando è attiva l’opzione Bluetooth o Wi-Fi Direct, la batteria si scarica velocemente, quindi ti conviene avere sempre a disposizione un power bank.
- Non tutte le app di messaggistica mesh impiegano un sistema di criptaggio affidabile. Sostenere di utilizzarlo e utilizzarlo effettivamente sono due cose ben diverse, quindi fidati soltanto dei ricercatori indipendenti e dei risultati dei loro studi.
- Orientati sui progetti open source, che consentono a un’ampia serie di ricercatori di controllare la sicurezza delle app.
- Alcune di queste app presentano delle vulnerabilità, come abbiamo visto con BitChat, e non è quindi consigliabile utilizzarle per discutere di argomenti riservati. Installa quindi Kaspersky Premium nei tuoi dispositivi per evitare la violazione dei dati e proteggerti dagli hacker.
Suggerimenti generali sull'utilizzo delle app di messaggistica mesh
Le app di messaggistica mesh non sono un valido sostituto dei servizi di messaggistica standard per le comunicazioni quotidiane. Sono uno strumento da impiegare in circostanze particolari e devono essere considerate come una specie di kit di pronto soccorso, un estintore o un giubbotto di salvataggio, da avere sempre a disposizione con la speranza che non serva mai.
- Installa e configura l'app in anticipo, perché nel momento del bisogno potresti non avere il tempo necessario per capire come utilizzarla (oppure non riuscire nemmeno a installarla).
- Assicurati che i tuoi contatti, i tuoi vicini e i tuoi compagni di viaggio abbiano installato la stessa app.
- Se hai uno stile di vita che prevede frequenti viaggi o la permanenza in luoghi dove possono esserci problemi di connettività, ti conviene installare più app di messaggistica mesh. Non puoi mai sapere quale riuscirà a individuare un "utente partner" nelle vicinanze.
- Prima di un'occasione importante, esegui un test dell'app in condizioni simili a quelle in cui potresti trovarti.
- Cerca di avere sempre un piano di riserva per le comunicazioni, ad esempio dei walkie-talkie adatti all'ambiente specifico.
Ecco altri articoli che puoi leggere sulla sicurezza delle app di messaggistica:
- Cosa rende sicura un'app di messaggistica?
- Nozioni di base sulla messaggistica: consigli su sicurezza e privacy
- Come ospitare videoconferenze private
- Hijacking di account WhatsApp e Telegram: come proteggersi dalle truffe
- Messaggistica su altre piattaforme tramite WhatsApp: pro e contro