Ice Bucket Challenge: contenuto virale? Truffa assicurata

La Ice Bucket Challenge, la campagna lanciata per raccogliere fondi per la SLA, ha raggiunto un livello di viralità tale che non ci stupisce che anche i cybercriminali abbiano iniziato ad approffittarne.

La Ice Bucket Challenge, la campagna lanciata per raccogliere fondi per la SLA, ha raggiunto un livello di viralità tale che non ci stupisce che anche i cybercriminali abbiano iniziato ad approffittarne per diffondere malware e virus.

La Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta più comunemente come SLA (o morbo di Lou Gehring), è una malattia neurodegenerativa drammatica. Negli USA, il disturbo è divenuto molto popolare in seguito alla morte del famoso campione di baseball morto all’età di 37 a causa del morbo.

Come riporta il noto portale stunitense WebMD – con grande delicatezza– la SLA è “un disturbo degenerativo che porta alla morte delle cellule nervose del cervello e del midollo spinale”. Si tratta di una malattia rara, ma dagli esiti drammatici per chi ne viene colpito perché chi contrae questo morbo perde lentamente il controllo delle capacità motorie, come camminare, mangiare e respirare. La maggior parte delle persone colpite dal disturbo muore in 3 o 4 anni.

Come avviene sempre con i fenomeni popolari, anche i criminali hanno pensato bene di approfittarne. La buona notizia è che i gruppi hacker che stanno diffondendo queste scam sono di basso livello, non hanno né zero-days, né malware sconosciuti.

Con ogni probabilità stanno usando strumenti automatici che sono completante inutili contro un computer protetto da un buon antivirus aggiornato e con anti-malware. In questo modo usare un prodotto antivirus su di un computer su cui sono state installate le ultime patch, e con un browser anch’esso con patch, vi proteggerà dalla maggior parte delle truffe informatiche malware-based.

Come sempre però, bisognerà fare attenzione al phishing. Non cliccate su link e video che vi vengono inviati via mail o su Facebook. Fate particolare attenzione a formulari fasi dove vi viene chiesto di inserire i vostri dati e le informazioni di login.

Cosa ancora più importante, fate attenzione alle pagine di donazione fasulle che sono disegnate per rubare informazioni di pagamento. Se avete intenzione di donare qualcosa all’Aisla, non fatelo seguendo un link che potreste aver ricevuto via mail o social network (o persino attraverso questo articolo). Digitate direttamente il nome della pagina dell’associazione alla quale volete fare una donazione. Una volta che avete deciso a chi volete donare, fate qualche ricerca. Assicuratevi che l’associazione o l’ente sia autentico; a volte vengono inventate false raccolte fondi caritatevoli le cui donazioni finiscono nelle mani sbagliate. Una volta che vi siete assicurati che l’associazione è a posto, controllate che il portale di pagamento sia protetto da un certificato digitale valido (cliccate sul lucchetto che potete osservare nella barra degli indirizzi). Infine, seguite i nostri consigli di sicurezza in merito alle carte di credito e non avrete problemi.

Se tutta questa faccenda dell’Ice Bucket Challenge non vi è familiare, ve lo spieghiamo con con alcune immagini  – dato che anche i nostri amici di Kaspersky Lab hanno accettato la sfida:

L’attenzione verso questo morbo non mai stata così alta, seconda solo ai tempi in cui è morto Lou Gehring. Farci docce di acqua fredda va bene, ma donare per la causa è ancora meglio.

Se siete tra coloro che pensano che la causa per la SLA si sia guadagnata troppa attenzione (e magari volete fare una donazione ad un’altra causa), sono moltissime le raccolte fondi degne di attenzione nel mondo. Medici Senza Frontiere sta cercando di combattere l’Ebola in Africa e la UNHCR si sta occupando dell’emergenza rifugiati che sta mettendo in pericolo la vita di circa 34 milioni di persone in 125 paesi. Non avete che l’imbarazzo della scelta.

 

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