Realtà o mito: le chiavi magnetiche degli hotel possono rubare i dati degli ospiti?

Internet è pieno di notizie, a volte vere a volte false. Verifichiamo se è vera o meno la leggenda delle chiavi elettroniche degli hotel, che sarebbero in grado di rubare i dati personali degli ospiti.

Chiavi hotel

Il vostro soggiorno in hotel sta per concludersi ed è arrivato il momento di fare il check-out. Su Internet ci sono due scuole di pensiero in merito alle chiavi magnetiche degli hotel e alle operazioni di check-out. Il primo metodo è lasciare semplicemente la chiave alla reception e andar via. Ma ce n’è un secondo punto di vista che imperversa sui social network con messaggi di questo tipo:

“E così per il check-out restituite la chiave dell’hotel o la lasciate direttamente in stanza prima di andare? Cattive notizie per voi! Queste tessere magnetiche immagazzinano molti dati importanti: nome, indirizzo di casa, numero della stanza, date di check-in e check-out, numero di carta di credito. Quando riconsegnate la tessera, chiunque può avere accesso a questi dati! Le informazioni personali rimangono registrate sulla chiave magnetica fino al nuovo check-in da parte di un altro ospite, quando i dati vengono sovrascritti”.

“Mai restituire la chiave all’hotel. Portatevela con voi (non vi faranno pagare per questo) oppure utilizzate un magnete per cancellare le informazioni!”

Queste affermazioni danno adito a lunghi dibattiti: “Cavolo, sono appena tornato da Cancun e ho riconsegnato la chiave magnetica. Cosa posso fare ora?”. E via di commenti e opinioni che riempiono pagine e pagine di forum.

A onor del vero, molti altri lettori non sono d’accordo con quest’idea e la una leggenda metropolitana, ma a volte la voce della ragione non è la prima a essere ascoltata. Alcuni potrebbero far notare che registrare questo genere di dati su una chiave magnetica di una stanza non ha molto senso. Ed è proprio così in effetti!

Da dove è nato questo mito?

Nell’ottobre 2003, il dipartimento di polizia di Pasadena (California) ha ricevuto una lettera da parte di un gruppo di detective che stavano conducendo delle indagini su una truffa. Uno dei detective ha trovato una chiave magnetica di un’importante catena di hotel.

La chiave conteneva alcuni dati personali dell’ospite (tra cui indirizzo, durata del soggiorno e numero di carta di credito). Il detective ha voluto mettere in guardia in merito a questa situazione e ha iniziato a fare le proprie indagini in merito.

Questa lettera è stata poi diffusa dalle forze di polizia di Pasadena; tre poliziotti, infatti, l’hanno condivisa con famigliari e amici. Non è mai stato confermato se ciò fosse vero o no, ma la voce si è sparsa comunque e, alla fine, il dipartimento di polizia ha dovuto pubblicare una smentita.

Un popolare sito Internet specializzato in leggende metropolitane chiamato Snopes.com ha parlato di una storia diversa. La corrispondenza tra i dipartimenti di polizia, comunque, presupporrebbe che i ladri di carte di credito spesso utilizzino le chiavi degli hotel per registrare i dati presenti nelle bande magnetiche non più funzionanti (in casi come questi, la polizia spesso non pensa che queste innocenti chiavi siano in realtà delle prove). Tuttavia, nonostante sia stata più volte smentita, questa leggenda metropolitana continua a vivere in differenti versioni.

Sono trascorsi molti anni da allora e nel corso del tempo la storia è cambiata tanto che è impossibile risalire all’originale. La morale, in ogni caso, è che il mito ha messo radici nella consapevolezza generale; si sono condotti alcuni test pratici per verificare se tale mito abbia un qualche fondo di verità: ad esempio, il magazine Computerworld ha analizzato 100 chiavi magnetiche di vari hotel proprio per fare chiarezza sulla questione.

Non sono state trovate prove fondate che queste chiavi immagazzinino per davvero dati personali, a parte un codice ID unico corrispondente all’ospite che serve per aprire le porte o fare acquisti all’interno dell’hotel (se contemplati).

Per alcuni media le chiavi magnetiche sono ancora una minaccia reale e pensano che siano utilizzate per registrare dati aggiuntivi, ma nessuno può confermarlo.

Pensandoci bene, a nessuno interessa registrare dei dati su delle chiavi di un hotel perché non serve a nulla, indipendentemente dalle tecnologie impiegate (striscia magnetica, chip o ASIC contactless). A meno che non siate dei collezionisti di chiavi di hotel, non c’è alcun motivo per portarvi via la chiave al check-out. Meglio restituirla e non far sprecare tanta plastica.

Quindi è mito o realtà che le chiavi magnetiche degli hotel immagazzinino informazioni personali? Senza dubbio un mito.

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